venerdì 10 agosto 2012

"Io mi carico di rabbia" OUT NOW

Da oggi è disponibile il libro di cui parla questo blog.
Con scarsa visione promozional-imprenditoriale esce nei pressi di ferragosto, ma forse questo non è davvero importante (anzi, chissenefrega).

"Io mi carico di rabbia" dovrebbe avere distribuzione nazionale ad opera di "Nulla Die" (casa editrice), Libro Co. Italia Srl (distributore nazionale) e Ermes Distribuzione (solo per le regioni Puglia, Basilicata, Molise, Campania, Calabria, Piemonte e Liguria).
Potete quindi trovarlo in libreria (con un po' di fortuna, immagino...) e qualora non lo troviate sarà possibile ordinarlo tranquillamente.
In ogni caso il mio consiglio - per coloro che fossero interesati all'acquisto - è di rivolgersi direttamente all'autore (che sarei io...) tramite mail:

  
In questo caso mi interesserò personalmente della spedizione (gratuita) e usufruirete di uno sconto del 25% rispetto al prezzo di copertina (prezzo di lancio).
Quindi: se avete seguito questo blog per anni e anni (oppure se lo avete trovato casualmente negli ultimi dieci giorni) date libero sfogo alla vostra curiosità e chiedetemi il libro.
Tengo famiglia (e soprattutto cinque scatoloni di libri da smerciare).

Con il lancio del libro è partito anche il progetto collaterale Encefalodita Project.
Encefalodita Project non è altro che il reading di alcuni frammenti del libro stesso su base musicale.
Cliccate nel link in alto a destra per accedere direttamente ai primi due pezzi (ascoltabili in streaming e disponibili in download gratuito).
La voce narrante è la mia (a scanso di equivoci) così come la composizione e l'esecuzione di tutti i pezzi.

Encefalodita Project vuole essere il naturale proseguimento di un progetto che vede il romanzo al centro di tutto, contornato da altre tre fondamentali componenti: le illustrazione grafiche presenti all'interno del libro (ad opera di Claudio Cretti), la musica (il reading di alcuni frammenti del libro) e le performance live che si terranno in occasione delle presentazioni del libro stesso, durante le quali verranno eseguiti gli stessi pezzi contenuti in Encefalodita Project (con l'ausilio di basi preregistrate) e altri interventi musicali completamente dal vivo con la partecipazione di amici musicisti.
Ma di questo ci sarà tempo per parlare.

Sopra il link di E.P. troverete un secondo link (anteprima del libro) dal quale potrete accedere alle prime 52 pagine del romanzo scaricabili gratuitamente.
Fatevi un'idea del libro e - se vi piace - fatemi un fischio.
Buona lettura.

martedì 7 agosto 2012

Sono davvero io?





Amo i thriller psicologici, da sempre.
Il cinema lo vedo un po' dalla mia angolatura (certamente stramba) e cerco di seguire un mio percorso personale collegando diversi film l'uno con l'altro per cercare di capire come si muove il mondo sotto la lente d'ingrandimento del cinema.

Negli ultimi dieci anni ho davvero apprezzato quel filone artistico che è partito con "Il Sesto Senso" (ricordate Bruce Willis?) e che a mio avviso ha in questi giorni chiuso il cerchio con un film come "Dream House", uscito da poco nelle sale.
Pionieri ed epigoni di un sistema di fare cinema a mio avviso stimolante.
In mezzo a questi due film potrei sistemare "The Others", "Arlington Road" (stesso regista di "Dream House", non certo un caso) il fantastico "Shutter Island" di Martin Scorsese e - perchè no - il film spagnolo "The Orphanage".

Probabilmente avete visto almeno un paio dei film che ho citato ma quello su cui vorrei soffermarmi è un'altra cosa.
Tutti questi film hanno un unico comune denominatore: il disorientamento.
Il protagonista è immerso in una storia nella quale i dubbi non riguardano gli altri ma riguardano esclusivamente se stesso. E quando riguardano gli altri la prospettiva è comunque identica e cioè: gli altri sono come li vedo io oppure non è così? e io sono davvero io?
Fantastico. L'intuizione a mio avviso è stata semplicemente fantastica.

Processare se stessi, mettere in dubbio il proprio io, scavare nel profondo per scoprire che non siamo quelli che siamo.
Che il crinale tra realtà e sogno, tra la sicurezza di quello che siamo e che stiamo facendo e quello che non ci immagineremmo mai di essere è davvero sottile.
Impalpabile.
E forse non esiste.
Che non sappiamo davvero chi siamo.

Questa cosa è davvero sintomatica dei nostri tempi, dei famigerati "anni zero".
Dove la guerra fredda è ormai un lontano ricordo, dove il desiderio di riconoscersi e di farsi riconoscere è diventato quasi un'ossessione.
Dove non ci sono più barricate, dove nessuno sa più da che parte stare.
E forse qualcuno inizia ad avere dubbi perfino su se stesso.
E si interroga sul fatto che forse nessuno esiste veramente fino in fondo.
E che una parte oscura e incomprensibile ci tocca sulla spalla chiedendoci il conto di quello che siamo diventati senza rendercene conto.

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