Stamattina mi sono alzato un po' più tardi del solito.
In sottofondo ho gli "Explosions In The Sky" e mi ritrovo automaticamente una merendina tra le fauci.
Sono ancora in pigiama.
Negli ultimi giorni ho comprato 12 cd e ne ho ordinati altri due.
Direi che ho un po' di materiale da ascoltare nei prossimi giorni.
La mia attenzione principale è però dedicata al nuovo disco dei The Death Of Anna Karina che un amico mi ha regalato.
Peccato che l'abbia dimenticato in macchina.
Mi accontento degli EITS, ed è un bel sentire.
Gli Explosions mi fanno pensare al passato.
Sono andato a rivedere il vecchio blog del gruppo nel quale suonavo, mi sono tornate in mente tante cose.
I negozi di dischi che chiudono per mancanza di clienti (in una città come Brescia, seconda per numero di abitanti in lombardia ne rimane soltanto uno) e i grandi megastore che vendono pile di cd a prezzi scontati con le solite facce.
Le solite facce di cazzo, oserei dire.
Come quelle che mi capita di incrociare su un video girato in un quarto d'ora avente come sfondo un telo verde e un ubriacone che muove le mani come un animaletto indispettito da ciò che lo circonda.
Per di più si pettina le sopracciglia con il dito medio intendendo con questo sapiente gesto mandare affanculo i suoi detrattori.
Non gli basta avere il monopolio della musica in Italia avendo fatto terra bruciata intorno a sè.
Non gli basta il fatto che potrebbe tranquillamente registrare un disco di scoregge e rutti per andare primo in classifica senza batter ciglio.
Non gli basta dimostrare in tutte le salse che lui ha qualcosa in più degli altri.
No, non gli basta.
Deve mandare affanculo chi lo critica con un gesto che neanche la mia cuginetta di otto anni potrebbe architettare per sfogarsi con il compagno di classe che le ha rubato la merenda.
Va bene, mi prendo il vaffanculo.
Mi sento il destinatario di quel video.
Ne sono contento, orgoglioso.
Nel prossimo video, girato con lo sfondo di un telo marrone, mi aspetto che lui si tiri giù i pantaloni e mi mostri le chiappe, in segno di disappunto per le critiche che molti gli muovono.
L'inquadratura sono certo che sarà perfetta e il nostro non dovrà neppure smettere di fare il suo playback mentre mostrerà il suo sfintere.
La parole si capiranno benissimo lo stesso e come al solito verranno additate come poesia metropolitana cariche di malessere e inquietudine.
Grande Vasco
Sei un mito per tutti noi.
Va bene così?
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