domenica 20 maggio 2012

Hangover on-line

Dopo un bel po' di lavoro è finalmente on-line il sito della mia band
www.hangoverband.it
Ci troverete un po' di tutto e - ovviamente - informazioni che mi riguardano.
Nella sezione "Extra Hangover" ho reso disponibile il download gratuito del mio primo libro di racconti edito nel 2003 "Coni gelato per malati terminali " stampato da Starrylink Editrice.
Un buon antipasto per la futura pubblicazione (mi sbilancio e dico imminente) di IO MI CARICO DI RABBIA.
Grazie a tutti.

martedì 15 maggio 2012

La gente piange e piangerà. Gran bel coro...

Ho sempre avuto un rapporto un po' strano con il dolore fisico.
Infatti non lo temo affatto e cerco di conviverci e sopportarlo.
Evito di prendere analgesici, antinfiammatori, anestesie e antidolorifici (ovviamento quando possibile).

Ogni tanto mi chiedo il perchè di questa cosa e oggi me lo sono chiesto per l'ennesima volta.
Stamattina ho fatto una biopsia al fegato e alla fine del prelievo tramite ago conficcato bellamente nel fianco destro non ho voluto l'antidolorifico endovenoso che mi hanno proposto.
"No, grazie adesso mi passa... aspetto ancora cinque minuti".
Poi i minuti sono diventati dieci e poi venti.
Sono arrivato alla mezz'ora e mi son detto: "Adesso mi passa per forza, porca troia... e che cazzo..."
Alla fine il male alla spalla (sì alla spalla, cazzo c'entrerà dio-solo-lo-sa) e al fianco se ne sono andati dopo più di un'ora.
Solo quando sono stato meglio mi sono chiesto: "E perchè non mi sono sparato questa puntura benedetta? Ci voleva tanto?"

Non lo so perchè ho deciso così, ma mi andava di farlo.
Quando sei ore dopo l'intervento sono tornato a casa mi sono ricordato di un fatto.

Quando avevo nove anni sono stato morsicato da un cane (il mio per la precisione).
Gli avevo talmente rotto le palle che alla fine si era vendicato azzannandomi la mano destra quasi per autodifesa.

Al pronto soccorso incontrai un vero e proprio macellaio, tipo Freddy Krueger.
Il medico decise su due piedi che, per evitare una potenziale infezione alle dita, doveva staccarmi necessariamente l'unghia del pollice.
All'inizio mi disse che tentava di farlo senza anestesia e inziò senza aggiungere altro.
Dopo un po' disse che ce l'aveva quasi fatta.
Poi disse di aspettare ancora un pochino e di tenere duro che ormai era finita.
Alla fine me la strappò senza farmi un cazzo di anestesia e vi assicuro che non fu un bel momento.
Ricordo come fosse ieri il sangue schizzare sul muro accanto al lettino e io che tentavo di spaccare con i denti il bastoncino di legno che mi avevano ficcato tra i denti, con mamma e papà che mi tenevano fermi mani e piedi.
Penso che non proverò mai così tanto male in tutta la mia vita come quella volta.
Forse è stato lì che ho deciso che - tuttosommato - provare un po' di dolore nella vita non è poi così scandaloso.
Basta non esagerare e alzare la soglia del dolore senza paura.
Senza fare gli eroi però, ecchecazzo.
Che sono tutto tranne che un eroe...

mercoledì 9 maggio 2012

La pubblicità vuole l'uomo (idiota) comune.




Penso che gli autori pubblicitari non abbiamo veramente ritegno.
Hanno capito che i reality funzionano e che per vendere i loro prodotti molto spesso non servono i grandi testimonial ma semplicemente persone qualunque, ovviamente credibili.
E allora vai con le prese per il culo.

Primo esempio:
Pubblicità della Gillette.
Le telecamere entrano in una specie di palestra (o non so cosa sia) e beccano due tizi bellocci che si fanno la barba.
"Avete provato il nuovo Gillette Sticazzi?"
"No..."
E via con la finta sfilza di complimenti
"Come scorre... Com'è piacevole..."
Addirittura per caricare di veridicità la scena viene impressa una scritta:
"LE PERSONE INTERVISTATE NON SONO DEGLI ATTORI"
Perché non hanno scritto "LE PERSONE INTERVISTATE NON SONO STATE RETRIBUITE"? Il motivo mi sembra logico...

Esempio numero due.
Bevanda gassata rossa senza zucchero, (famosa).
Tutti al cinema, ma prima del film compare sul megaschermo il ragazzo delle bibite che ha venduto i beveroni a tutto il pubblico presente in sala.
Con la sua bella faccia dice: "Guardate il vostro bicchiere... Non è la solita Coca-Cola, dentro il bicchiere ce n'è un altro... È Coca-Cola Zero! Niente zucchero ed è buona uguale!" E tutto il cinema che - sconvolto dalla prodigiosa notizia - ammicca e rumoreggia alla fantastica scoperta e all'incredibile notizia.
Ovviamente manco uno che si sia comprato una Pepsi.
E neppure uno che abbia urlato un bel "Fa davvero cagare la Coca-Cola Zero!!"
Da grande voglio fare il pubblicitario.
Mi vedo già in grado di architettare fantastiche minchiate...


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