venerdì 19 luglio 2013

Questo blog non è morto. E ve lo dimostrerà




Non voglio dire nulla sul mancato aggiornamento di questo blog per circa sei mesi.
I motivi ci sono, ma non mi va di dirli.
Quello che importa è che adesso si ricomincia, perché è giusto così.
E non c'è nessun motivo per il quale si ricomincia proprio oggi.
Ho preso in mano la mia tavoletta e ho iniziato, tutto qua.
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Nessuno è più in grado di fare nulla.
Nessuno ci capisce più nulla.
E si vede, si vede eccome.
Stamattina ero in Posta per spedire un pacco e davanti a me una signora con un braccio rotto al collo voleva riscuotere una specie di pensione di invalidità per conto di sua madre inferma.
Qualcosa non torna.

L'impiegata digita sulla tastiera e scuote la testa.
Si alza, chiede l'assistenza di un collega che è forse messo peggio di lei.
Nel frattempo una terza impiegata parla ad alta voce leggendo le indicazioni delle finestrelle pop-up che le appaiono sul suo PC.
"Mi esce scritto così... Che faccio? Clicco sì oppure no?"
Nessuno le dà retta.
La prima impiegata ha la mano tremante sul mouse, non capisce cosa c'è che non va. Poi telefona all'help desk.
Non rispondono.
Poi rispondono e le danno la soluzione.
"Ma non potevi dirmelo subito?"
"Eh, ma me lo sono ricordato adesso..., e poi non dirmi che è logico mettere codice zero nella casella del riporto..."
"Vabbè adesso è a posto e si va avanti...".

Tutti i tristi protagonisti della vicenda tornano con lo sguardo perso a quello che stavano facendo.
Finta concentrazione, in realtà nessuno sa quello che sta facendo.
Non ci capiscono più nulla, come tutti coloro che lavorano con procedure, decreti, leggi migliorative, date da rispettare e da ricordare.
Perché prima del nove di aprile si fa così, ma dopo si invece si cambia.
E il sette di settembre dello scorso anno è lo spartiacque della procedura di 'sticazzi verso quella di 'staminchia. Da non confondere chiaramente con il sette di dicembre, dove l'abrogazione del decreto ha fatto tornare tutto come prima.

La gente sta male, il cancro avanza e le procedure imperano dietro le scrivanie per strabordare nel ridicolo.
Ma non si tratta di burocrazia.
Si tratta di malattie mentali dell'essere umano.
Il lavoro impiegatizio è il peggior lavoro del mondo.
Meglio intagliare il legno, costruire muri, fare il gelato, vendere scarpe.
Io il lavoro dietro la scrivania lo vivo come una gabbia per le scimmie.
Che trancia il cervello e che svilisce il nostro cervello.

"Allora me la dà questa pensione?"
"Qui risulta che lei purtroppo signora non ha la delega. Deve andare al patronato e forse gliela fanno tra un paio di mesi"
"Ma cos'è il patronato? Dove si trova? Mia mamma è inferma"
"Non so cosa dirle, signora. Non so nient'altro"
La tizia si gira verso di me.
Mi guarda negli occhi.
"Ma io sono 15 anni che ritiro la pensione di mia mamma..."
Io la fisso.
Sto per dirle che forse è il caso che si iscriva alle Nuove Brigate Rosse.
Ma lei ha un braccio rotto al collo, ha più di sessant'anni.
E allora alzo gli occhi al cielo e basta.
Lei mi lascia il posto di fronte allo sportello.
Così posso spedire il mio pacco, mentre tutto fuori brucia.

- Postato con Blogpress da iPad

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