martedì 12 giugno 2012

Io mi indigno, tu ti indigni, egli si indigna, noi ci indignamo, voi vi indignate, essi si indignano.

Il mestiere dell'indignato è un mestiere faticoso.
L'Indignato si tiene informato, legge i giornali e naviga in rete.
Ovviamente vede i TG e non si perde di certo "La vita in diretta" (lo fanno ancora?).
Non è interessato alla politica se non per sommi capi e per sentito dire.
In compenso ama la cronaca nera, se ne ciba quotidianamente.

"Ragazzo trentenne bastona i genitori a sangue e scappa con 100 euro"
"Ragazzo prende un brutto voto: picchiato con la cinghia dal padre, perde un occhio"
"Vecchietta derubata delle elemosine nella chiesa del paese: femore frantumato  e corsa in ospedale mentre i due tredicenni se la spassavano in sala giochi".
Potrei andare avanti ore a inventare notizie, non è questo il punto.
Il punto è che l'indignato conosce tutto e tutti, si abbevera da questa fonte e - da bravo Indignato - si indigna.

Normalmente l'Indignato ha un'età compresa tra i trentacinque e i cinquanta anni e vive di retorica.
Non perde occasione per continuare a ripetere che "il mondo è cambiato" e che "una volta non era così".
Il suo patetico sentimento di indignazione si limita ad una smorfia di pacato dolore, un increspamento delle labbra e qualche parola del tipo "che schifo" o "chissà dove andremo a finire".
Normalmente non vota perchè dice che "tanto sono tutti uguali" e in questo caso la deriva qualunquista lo colloca tra gli esemplari più diffidenti e rognosi fra le diverse categorie di Indignati.

L'Indignato disprezza il gossip che considera non all'altezza della sua intelligenza e lo manifesta snobbando riviste come "Chi" e "Visto". Dimostra palesemente questo suo rifiuto fuggendo subito in ultima pagina delle suddette riviste capolavoro dove spesso legge il suo oroscopo ad alta voce coinvolgendo gli sventurati che gli stanno a fianco.

L'Indignato pensa di avere le soluzioni in tasca.
"Se fossi io al potere vieterei questo e permetterei quest'altro".
Tra le cose che vieterebbe - al primo posto in classifica - si posiziona l'immigrazione.
Tra le cose che permetterebbe - sempre al primo posto - domina incontrastato il diritto di autodifesa delle case e dei negozi tramite l'utilizzo delle armi.
"Se qualcuno entra in casa mia voglio avere il diritto di sparargli. Poi vediamo se entrano ancora...".

L'indignato alla fine si limita a non fare un cazzo.
Si limita a lavorare/cazzeggiare, a scopare, andare al bar a giocare a carte (versione maschile) oppure andare a fare shopping (versione femminile).
L'accidioso degli anni 2000, insomma.

Mi piacerebbe fare come il serial killer di "Seven".
Lo legherei al letto e lo lascerei marcire con un centinaio di "Arbre Magique" appesi sul soffitto a penzolare.
Lo terrei in vita giusto quel tanto da chiedergli se - alla fine  - pensa di aver sbagliato qualcosa.
E alla fine accenderei la TV su Rete 4 e lo slegherei.
Tanto Emiliuccio non conduce più il TG4

1 commento:

  1. hai fatto la descrizione perfetta di un mio
    collega!!! è solo piu vecchio.
    ciacio.

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