sabato 2 giugno 2012

Le serpi del futuro sono i nostri bambini



Mi affaccio alla finestra, nel pomeriggio.
Vedo un nonno con la nipotina, entrambi in bicicletta.
La piccola avrà cinque anni e gira felice con il suo mezzo a due ruote.
Ha una piccola coda di cavallo che va su e giù, tenuta d'occhio da suo nonno.
Per un attimo ho pensato che la vita fosse tutta lì, in quell'immagine priva di corruzione e di secondi fini.

C'è una specie di maledizione che incombe sugli esseri umani, una specie di condanna.
Quando sono piccoli sono quanto di più naturale e immediato esista in natura.
Poi il contatto con gli adulti li rovina, li fa diventare come loro.
Certo non da subito, ci vogliono anni e addirittura decenni per giungere alla conclusione dell'opera, alla perfezione, per farli diventare come noi.
Di certo ci riusciremo e loro stessi diventeranno quello che noi stessi abbiamo sempre ambito in cuor nostro diventare.
Cioè degli esseri spregevoli.

Non venitemi a contare balle.
Gli adulti (tutti) sono corrotti e riprovevoli nei rapporti interpersonali.
Si fanno le scarpe, hanno secondi fini, usano la retorica, sparlano gli uni degli altri. E sono egoisti.
Il fatto che abbiano dei sentimenti umani e talvolta agiscano con amor proprio non deve trarre in inganno: è probabile sia solo un retaggio di quello che sono stati e mai saranno più.
Quando calchi questo palcoscenico sei destinato a ballare in una sola direzione e ad avere di conseguenza come contrappasso una sola stagione dell'innocenza: quella della prima infanzia.

Cosa fare?
Insegnamo loro a non essere come noi.
Tentiamoci.
Avremo tutti contro: la cosiddetta "scuola di vita" e tutto quello che ci circonda.
Non ci riusciremo mai a raggiungere l'obiettivo, ma il fatto di tentarci ci avrà dato la possibilità di spurgare in qualche modo il nostro male insito e congenito.
Di esorcizzarlo e di tenerlo a bada.
Magari i nostri figli saranno migliori di noi o magari saranno peggiori.
Ma se il nostro futuro sono questi piccoli/servi/diavoli/serpi allora tutto andrà a puttane molto velocemente.
E poi ancora di più.
E poi ancora di più.
- Postato con Blogpress da iPad

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