domenica 3 ottobre 2010

Reazionariato Culturale


Sono un felice possessore di iPad.
Lo uso per fare di tutto: navigare, leggere la posta, riviste e quotidiani.
Scrivo anche i pattern di batteria con un applicazione specifica, utile per il progetto "reading" di cui vi parlavo qualche tempo fa e di cui vi aggiornerò tra un po' di tempo.
Poi ovviamente ci gioco, guardo le previsioni del tempo, scrivo il mio libro nei momenti liberi quando sono lontano dal Pc.
L'unica cosa che non riesco a fare è aggiornare questo blog (per colpa del template di blogspot... mortacci a voi di Google!).
Ma c'è una cosa incredibile per cui l'iPad è imbattibile.
Leggere i libri.

Fantastico.
E' un'esperienza grandiosa, molto distante da quella che tutti noi abbiamo fatto con lo schermo del Pc.
Niente mal di occhi, niente mal di testa.
Ti sembra di girare veramente le pagine di un libro.
Te lo porti a letto, regoli la luminosità come vuoi, metti il segnalibro quando serve... addirittura ingrandisci le immagini se ci sono.
Perfetto.
I libri sono scaricabili dallo Store con facilità e i prezzi sono molto concorrenziali.
Detto questo aggiungo: NON HO MAI LETTO UN LIBRO SU Ipad

"Ma allora se un coglione", direte voi...
Eh no, cazzo! Sembra impossibile ma non ci sono libri in italiano!
Il negozio virtuale negli States è fornitissimo delle ultime novità mentre in Italia quei cazzoni dei padroni delle case editrici non si sono messi d'accordo sulla torta da spartire (Apple vuole la sua parte, giustamente...) e così ci si deve accontentare della Divina Commedia e di qualche classico della letteratura (3-4, non di più...) senza copertina digitalizzata.

E' questo lo stato dell'editoria in Italia? ci rendiamo conto che non partire in questo momento con questo tipo di approccio significa non stare al passo con il resto dell'universo anche dal punto di vista culturale?

E io me li vedo già lì: la SIAE (baraccone clientelare inutile e dannoso) che mette zizzania, la Mondadori che si irrigidisce perchè non vuole cedere parte della torta, gli autori che si lamentano ma paradossalmente non possono fare niente e chissà quale altro organismo / confederazione / associazione di categoria a ficcare il naso e a bloccare il seguito degli accordi che in altri paesi sono stati praticamente istantanei.

Ho l'impressione che anche in questo caso non se ne farà nulla per molto tempo.
Inadeguatezza, insufficienza di iniziativa, stasi perenne, incapacità di cogliere le opportunità tecnologiche o semplicemente - tout court - "reazionariato culturale"?
Chiamatelo come volete, date la colpa a tizio piuttosto che a caio.
Ma se l'editoria italiana non prende questo treno, beh allora c'è veramente da preoccuparsi.
Siamo il paese della "Salerno-Reggio Calabria", non scordatevelo mai.

3 commenti:

  1. Purtroppo ti quoto in pieno... per fortuna ci sono siti che iniziano a proporre ebooks di piccole case editrici ma in generale siamo distanti anni luce dagli store esteri

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  2. Ti quoto in pieno, amico "Ibrido"
    Ibridodigitale.blogspot.com

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  3. Siamo nel 2010 bla bla bla......... Ci sarebbe solo un modo per svegliare l'editoria! Boicottarla! Un consiglio, se potete leggete testi in inglese (per chi lo conosce) non siate pigri, fate anche esercizo, cosa volete di più

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