domenica 24 ottobre 2010

Verso la fine. Propagare germi.

Ho quasi la sensazione di vedere la fine.
Sì, insomma... una specie di traguardo.
Ho finito due giorni fa un capitolo determinante e ho finalmente tra le mani tutte e quattro le fotografie (in realtà, ovviamente si tratta di disegni) scattate dal protagonista che verranno inserite tra le pagine del libro a corredo dello stesso.

Ho avuto anche notizia che il mio precedente libro ("Coni gelato per malati terminali") è esaurito presso la casa editrice e questo mi fa piacere.
Ai tempi non avevamo stampato molte copie, ma il fatto di averle vendute tutte mi rende comunque in qualche modo orgoglioso.
L'ho riletto qualche mese fa e ne sono rimasto piacevolmente sorpreso.
Ci sono i difetti tipici di un'opera prima, il linguaggio è troppo scarno e destrutturato, i racconti a tratti sono un pelo troppo nichilisti ma le idee non sono proprio da buttare.

Ovviamente con "Io mi carico di rabbia" ho alzato di parecchio l'asticella ma questo sta nelle regole del gioco.
Il mio.

Dicevamo: terminato un capitolo importante.
Ho già preso la decisione della necessità di dover scrivere soltanto altri due capitoli.
L'ultimo ce l'ho più o meno in mente.
Ieri, mentre fumavo un per niente appagante Punch Royal Selection n.12 scoprendo definitivamente che non è l'havana che fa al caso mio, ho avuto anche un'idea su un piccolo colpo di scena da inserire proprio al termine della narrazione.
Quando mi è venuto in mente ho subito capito che poteva (e doveva) funzionare.
Non dico che sia in grado di ribaltare completamente il quadro delle cose e degli eventi (non ho mica scritto un thriller, cazzo...) ma un po' di sorpresa sicuramente viene inoculata nelle vene del lettore e per me questo è già un ottimo traguardo.

Un piccolo germe, niente di drammatico... state tranquilli.
A me basta poco per essere contento.
Instillare un po' di dubbi qua e là...
Iniettare temporaneamente qualche tossina narrativa...
Attentare per qualche secondo all'immaginario di qualche lettore futuro...

Ah che meravigliosa vita quella dello scrittore fallito...
Se non fosse che in questi giorni dovrò necessarimante rileggere tutto a caccia della solita inconguenza, della solita svista, del solito errore di battitura potrei dirmi quasi soddisfatto...
Stateve accuorti...

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