domenica 8 maggio 2011

Felici di essere schiavi







Ho letto un articolo molto interessante riguardante il significato moderno di democrazia.
Si diceva che viviamo in un epoca in cui la democrazia formale ha ormai soppiantato sotto tutti i punti di vista il concetto di democrazia reale.

Non sopporto quando le persone rispondono alle lamentele di altre adducendo motivazioni legate alle possibilità formali di cambiare la situazione.
Mi spiego meglio:
Critichi l'atteggiamento del tuo datore di lavoro riguardo la gestione del personale oppure sulle scelte relative ai tagli alla produzione?
C'è sempre qualcuno pronto a dirti: "se la cosa non ti sta bene fonda la tua azienda e gestiscila come vuoi"
Ti lamenti dell'atteggiamento elitario dei partiti politici?
"se la pensi così fonda il tuo partito. La costituzione lo permette..."

La democrazia in questo momento storico è solo una grossa bugia.
Una bella verniciata, una spruzzata superficiale su quattro pareti decrepite.
Le persone non possono decidere nulla.
Non possono decidere i candidati alle cariche rappresentative del paese e non possono presentarsi in quanto superate da chi non ne avrebbe diritto.
Le informazioni sono castrate sul nascere, mentre si sa tutto dell'ex ragazza del vincitore del Grande Fratello.
Perfino i referendum possono saltare da un momento all'altro grazie a stratagemmi di Palazzo, a becere manovre di partito.

Bisognerebbe insegnare alle persone a ragionare...
Felici di essere schiavi.
Mi domando se magari a qualcuno possa andare bene così.
Ma si potrebbe anche aggiungere un altro pensiero, secondo me molto più importante e a mio avviso davvero illuminante riguardo la questione.
"Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso" disse una volta Eleanor Roosvelt
Bisognerebbe che tutti ce ne rendessimo conto.
Al più presto, però.


- Postato con Blogpress da iPad

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