domenica 15 gennaio 2012

Anni e anni di musica indie. Mediocre.




Ho comprato un disco tributo a quello che considero uno dei più straordinari gruppi musicali degli ultimi trent'anni: Santo Niente
I gruppi che si cimentano con il materiale ad alta gradazione emozionale sono parecchi e tutti poco conosciuti ai più.
Ascolto con curiosità il disco tre-quattro volte.
Conosco le canzoni a memoria e apprezzo lo sforzo.
Ma questo disco lo considero davvero sintomatico e altamente simbolico delle condizioni dell'indie italiano degli ultimi dieci anni.
Mediocre.

Ci sono gruppi che si sforzano di rielaborare il pezzo in funzione della propria attitudine, riarrangiano e ci mettono le proprie energie migliori.
Ci sono gruppi che decidono di risuonare il pezzo pari-pari all'originale, magari arricchendolo di uno stacchetto qua e di un effetto di chitarra là.
Ci sono gruppi che decidono di stravolgere completamente il pezzo che non assomiglia più a niente, barattando l'identità di un qualcosa con la propria voglia di staccarsi radicalmente dalle radici del pezzo.
In ogni caso il risultato è mediocre, incredibilmente mediocre.
Nessuno riesce davvero a lasciare il segno, anzi qualcuno massacra pezzi memorabili traducendo il testo in italiano e cantandolo in un improbabile inglese infischiandosene completamente della centralità dei testi nel progetto di Umberto Palazzo.
In quasi tutti i casi a mancare è la personalità, l'interpretazione vocale è assente o caricaturale, asettica o completamente fuori fuoco.
L'unico gruppo che fa ampiamente il suo dovere è Giorgio Canali con i suoi Rosso Fuoco e questo non fa che confermare e aumentare l'amarezza.
I "ggggiovani" non ci sono proprio.
Zoppicano paurosamente.
E ovviamente tutti i gruppi suonano da dio, probabilmente con mezzi tecnici superiori rispetto allo stesso Santo Niente, ma non è questo certamente il punto.

La situazione dell'indie in Italia collima perfettamente con la condizione di questo disco.
Sono dieci anni che non c'è un gruppo che rompa le palle davvero, che abbia un'urgenza comunicativa, un talento "operaio", un'anima creativa e distruttiva che catturi le energie rock della penisola.
Ci aggrappiamo a musicisti ultraquarantenni e agli ultimi veri gruppi devastanti degli agli anni '90 ma anche loro prima o poi dovranno cedere al manierismo (qualcuno lo ha già fatto) o al peso degli anni.
Se si pensa che si considera giovane un gruppo come i Verdena mi viene veramente da ridere, pensando che hanno superato i trenta da un pezzo e che il loro prossimo album sarà il sesto (non il secondo... ragazzi.... non il secondo....)

Aggiungo un ulteriore tassello a queste considerazioni.
Non sento un ottimo testo da dieci anni da parte di un gruppo esordiente.
Ne ho sentiti di discreti, di "carini".
E ne ho sentiti a centinaia di schifosi, imbarazzanti.
Molti si nascondono dietro il solito inglese ma basta poco per svelare il trucco.
Se li leggi sul libretto e li traduci ti rendi conto che fanno pena.
Così qualcuno ha smesso di metterli nel booklet per evitare il confronto oppure ha deciso improvvisamente che fare musica strumentale era la cosa migliore e su quest'ultimo punto concordo pienamente.
Se non sai che cazzo dire è meglio che stai zitto.

Sotto i trent'anni adesso come adesso non salvo nessuno e sinceramente mi sono anche rotto le palle di dare fiducia a quello o a quell'altro mettendo sul banco i miei euro.
L'ultimo fenomeno sul quale ho creduto veramente sono state Le Luci della Centrale Elettrica, ma è durato lo spazio di un disco.
Ora ripunto tutto su I Cani.
Ma so già che con il prossimo disco sarà un'altra delusione.
Così rimetto sul lettore "Hai paura del buio?" degli Afterhours e mi metto comodo.
Di tempo ne ho a bizzeffe.


- Postato con Blogpress da iPad

1 commento:

  1. Uuuuuh Le Luci della Centrale Elettrica li conosco, bravi. Bravi anche Il Teatro degli Orrori, ma non direi che sono i miei preferiti.
    Francamente concordo con te e avendo un collega che lancia i ragazzi esordienti nel mondo musica "di quartiere", pensavo d'essere matta. Tutta la musica che mi fa ascoltare non mi da la carica che dovrebbe, non mi fa sentire niente, non mi piace. E' raro che mi senta dire "bravi". Pensavo d'essere io quella con i gusti musicali difficili, invece mi sa che dopotutto non è proprio vero. ^^

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