Amnesty International l'ha definita come la più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale.
Dopo Piazza Fontana, l'Italicus, Ustica, Piazza Loggia è uno dei fatti più aberranti che siano accaduti in questo Paese.
A tracciare finalmente una linea guida è un film splendido e spiazzante, in questi giorni nelle sale.
Dovrebbero far entrare tutti gratis, dico io.
Farlo vedere senza biglietto a tutti, soprattutto ai ragazzi ma anche ai nostri nonni.
Per vedere come ci siamo conciati, dove siamo potuti arrivare senza accorgercene.
Come nessuno è stato punito.
Come in Italia raramente le responsabilità delle forze dell'ordine hanno trovato Giustizia.
La cosa che toglie il fiato è che tutto il film si basa sulle ricostruzioni della magistratura e sugli atti processuali, tant'è che si può tranquillamente definire una ricostruzione fedele dei fatti accaduti.
Stare lì seduti, in poltrona e vedere come la polizia abbia sviato, tramato, costruito false prove per giustificare una macelleria messicana d'altri tempi è a dir poco sconvolgente.
Le pozzanghere di sangue nella Diaz? Dovute a ferite pregresse dei Black Block che vi si rifugiavano. Motivi per irrompere nella scuola? La presenza di armi e bombe molotov. Abbiamo picchiato? Solo reazioni a tentativi di resistenza da parte degli anarco-insurrezionalisti presenti nella scuola.
I magistrati hanno invece accertato che il sangue fu sparso proprio dalla celere e che non c'erano Black Block nell'edificio. Che le armi ritrovate non erano altro che martelli e picconi rinvenuti nel cantiere a fianco per la ristrutturazione della Diaz. E che le famose bombe carta erano state portate lì direttamente dalla polizia per creare false prove. E questo su confessione di uno stesso agente.
Alla fine della proiezione una ragazza vicino a me piangeva a dirotto, consolata dal suo fidanzato. Una persona di fronte si è alzata e ha fatto il gesto della P38 che per un attimo si è stagliato in controluce, rimbalzando con aria sinistra sui titoli di coda.
È questo quello che vogliono che la gente faccia.
Piangere e sparare.
Piangere e sparare.
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sì, piangere e sparare
RispondiEliminahai dimenticato una cosa...piangere, sparare e combattere. Bisogna combattere contro la merda. Bisogna combatterla ogni giorno, e non dimenticarla, e combattere ancora se necessario...a Genova hanno cancellato il graffito "No justice No peace" con la faccia di Carlo Giuliani...Vergogna
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