domenica 18 novembre 2012

Mangiatori di mosche





Da qualche tempo in sala prove con il mio gruppo faccio fatica a dare il massimo dal punto di vista vocale.
Soffro un po', ho l'impressione che la voce "non tenga" e quindi l'atteggiamento è quello tentare di tenere sotto controllo la cosa cercando di limitare i danni.
Nonostante questo la voce si fa roca dopo poco.
Bevo quattro, cinque anche sei bottigliette di acqua per cercare di tenere le corde vocali umidificate.
Non ho mai fatto riscaldamento della voce in tanti anni, ma per un attimo mi chiedo se sia necessario iniziare ad adottare questo accorgimento.
Ok, ho cambiato modo di cantare(?) e appoggio meno sul diaframma ma non mi so spiegare questa cosa.
Sono pure andato a fare una visita medica per vedere se ho qualche polipo.
Niente, tutto a posto.

Poi l'ultima volta decido di fare una cosa.
Di sbattermene le palle.
Dopo due ore di prove non sono contento e mi incazzo con me stesso.
A quel punto decido di concentrarmi su me stesso e di spingere alla cazzo di cane senza pensare a nulla.
Faccio un'altro giro di canzoni, mezz'oretta abbondante.
Vado da dio, mi ritrovo come d'incanto.
Mi piaccio.
La voce tiene e butta il cuore oltre l'ostacolo.
Altro che tenere il freno a mano tirato
Altro che giocare al ribasso, al contenimento del danno.
Niente di tutto questo.

C'è chi dice che bisogna sbagliare per poi capire quale strada intraprendere.
Che i giovani devono crescere sbagliando.
Poi questi giovani diventano vecchi e non fanno più un cazzo.
Nascono altri giovani.
Questi sbagliano ancora.
Bisogna lasciarli sbagliare affinché trovino la loro strada.
E poi diventano vecchi anche loro.
E il mondo non cambia mai.
Sempre la stessa cosa.
Bisogna agire a cuneo, battere il ferro sempre, sia quando è caldo sia quando è freddo.
Eliminare i compromessi, essere radicali da subito.
Se aspettiamo, attendiamo, monitoriamo la situazione, chiediamo la mediazione e cerchiamo il compromesso non andremo mai da nessuna parte.
Ci ritroveremo con un pugno di mosche e ci convinceremo che la volta prossima andrà meglio.
Salvo poi ritrovarci con i medesimi risultati la volta successiva.
E fare collezione di mosche morte mentre qualcuno banchetta dietro le nostre spalle.


- Postato con Blogpress da iPad

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