sabato 13 novembre 2010

Dove sono le Luci della Centrale Elettrica?




A volte le delusioni arrivano quando meno te le aspetti.
Attendi un disco da un anno o forse più e poi finalmente arriva.
Hai una stima per lo più illimitata nelle capacità dell'artista, nella sua intelligenza.
Poi ascolti il disco e ti cade il mondo addosso.
Non mi "raccapezzolo" più, davvero.
Sarà una cosa da coglioni ma io le delusioni le vivo anche così, con amarezza.
Che poi un'altra persona potrebbe obiettare che queste non possono essere considerate delusioni, che un disco è una cazzata che non conta nulla.
Va bene, sono d'accordo, ma io -che ci volete fare- me la vivo così.

Il nuovo disco de Le Luci della Centrale Elettrica non esiste.
Praticamente non è stato pubblicato.
È identico al precedente in maniera immorale, indecente.
Una specie di insulto all'intelligenza dell'ascoltatore.
Si tratta di una specie di lato B del precedente (e bellissimo) "canzoni da spiaggia deturpata".
Stesse atmosfere, stessi arrangiamenti, stesso approccio musicale.
Addirittura le parole si sovrappongono in maniera imbarazzante a quelle del precedente lavoro.
Riconosco addirittura le stesse parole, qua e là sparse tra le canzoni.
Il precedente disco era originale, a tratti rivoluzionario.
Questo di conseguenza è stantio, vecchio, già sentito 100 volte dopo il primo ascolto.
Senza nulla da scoprire.

Viene da pensare che Vasco Brondi sia un musicista sopravvalutato.
Che ci siamo tutti sbagliati.
Che non vale un cazzo.
Che altri, al suo posto, avrebbero sfruttato il grosso successo del precedente disco per alzare lo sguardo, guardare oltre, osare per confermarsi.
A mio avviso bastava poco, magari anche solo un cazzo di batteria, mica chissà quale orpello o pozione magica.
Oppure cercare di non battere ancora lo stesso tasto con i testi che, francamente, adesso hanno davvero rotto i coglioni.
Avevamo capito tutto con il precedente disco, Vasco.
Non avevamo bisogno di lezioni di riparazione, era già tutto abbastanza chiaro.
Mi vengono in mente artisti che hanno avuto il coraggio di cambiare per non risultare macchiette.
Magari all'inizio ci hanno rimesso, ma nel medio periodo è stata la loro fortuna.
Mi viene in mente, per esempio, "Non è per sempre" degli Afterhours oppure "Uno" dei Marlene Kuntz.
Roba diversa, probabilmente.
Arrivederci Vasco, se riuscirai mai a capire il tuo errore madornale ci rivedremo.
Altrimenti ti incasellerò mestamente tra le delusioni cocenti del mio armadio musicale.

- Postato con Blogpress da iPad

7 commenti:

  1. mah. mi sembra una cazzata lì per lì.
    cioè tutto il tuo discorso cade con "bastava poco, magari anche solo un cazzo di batteria". cioè che senso avrebbe avuto?
    che poi forse non hai sentito bene, ma ci sono pezzi con organo o chitarre elettriche distorte apprezzabili(non alla cazzo come aveva fatto canali nel primo album), sto pensando a una guerra fredda o al finale di quando tornerai dall'estero oppure ancore le ragazze kamikaze. il finale di cara catostrofe pure, certo quelle cose lì s'erano già viste nei live però è comunque roba che non c'era nel primo disco.
    i testi mantengono lo stile del primo album(qualche novità qua e là, nulla di che) e non ci vedo nulla di male. insomma gli vengono così evidentemente.
    le parole molte sono prese dai suoi scritti precedenti, insomma, se uno ha letto il libro o ha visto qualche concerto suo ecco si ritrova l'attesa un po' rovinata...le tematiche sono sempre quelle e a volte anche certe frasi(era la stessa cosa se tu seguivi il suo blog prima di canzoni da spiaggia deturpata...)
    però permettimi di dire che aspettarsi quello stesso impatto emotivo che il primo disco ci(mi sembra di poter usare il plurale) ha dato è un po' ingenuo visto che era assolutamente irripetibile.

    ps:ti prego lo sfondo nero con scritte bianche uccide gli occhi, cambialo! :)

    RispondiElimina
  2. In definitiva mi sembra che mi dai sostanzialmente ragione.
    Certo, magari non l'hai presa male come me che ho subìto la cosa in maniera un po' traumatica, ma tra le righe trovo che anche tu non sia soddisfatto del lavoro fatto da Vasco.
    Il discorso della batteria era una provocazione. Dico: bastava così poco per dare un segnale evolutivo che mi sarei parzialmente accontentato di uno straccio di batteria, tutto qua.
    Non sembra ma mettere una batteria cambia parecchio, moltissimo.
    Per quanto riguarda il lavoro di Pilia alla chitarra direi che il ragazzo è fantastico ma nel disco si sente poco della sua creatività. Ascoltati l'ultimo dei Massimo Volume, lì davvero sa far vedere quanto vale...
    In definitiva preferisco il lavoro fatto da Canali nel precedente.
    Stefano lavora sulle intuizioni del primo disco, sicuramente su indicazioni di Vasco.
    Grazie per aver postato!
    P.S. Scritte bianche su sfondo nero? Non me ne ero mai accorto... Sono daltonico...
    P.S. 2 È del tutto inutile che postiate insulti... Tanto i commenti li leggo prima di pubblicarli, questo blog lo gestisco così.
    Che vi stia bene o meno.
    Denghiù, come dice Biscardi.

    RispondiElimina
  3. siamo sostanzialmente d'accordo sul fatto che non c'ha colpito come il primo. speravo in qualche pezzone in più magari(e a dirla tutta canzoni da spiaggia deturpata l'ho dovuto ascoltare più e più volte prima di accorgermi del suo valore, prima era solo una specie di intuizione), ma di mio son soddisfatto di questo album, mi piace, sento di doverlo ascoltare ancora e ancora per trovare ogni sfumatura. certo ci son note negative, come certe metafore che sembrano scritte da chi lo prende per il culo, però ho come la sensazione che questo sia un disco di transizione e che la maturazione artistica sia ancora distante(non potrebbe essere altrimenti).
    comunquq, per dire anche cattive abitudini se lo paragono a lungo i bordi personalmente lo stronco sul nascere, ma in realtà è forse quanto di meglio mimi e compagni potessero fare(tra l'altro devo riascoltare anche quello...)

    ciao!

    RispondiElimina
  4. "Lungo i bordi" è un grande album che poteva (doveva) essere registrato meglio. Oggi suona un po' datato ma alcune canzoni (e soprattutto alcuni testi) sono enormi.
    Il mio personale punto di riferimento per i Massimo Volume è "Da qui".
    Compiuto, efficace, nero come la pece.
    "Cattive abitudini" è bellissimo, capace di riaccendere un gruppo per molto tempo, di dargli linfa vitale.
    La nuova formazione, come dice Emidio, è la migliore di sempre e io sono d'accordo...
    Ciao!

    RispondiElimina
  5. Vasco Brondi secondo me avrebbe solo dovuto fermarsi per più tempo
    troppo affrettato questo ritorno dopo un disco come "canzoni da spiaggia.."
    no no, un lungo stop gli avrebbe fatto solo bene.
    cmq ancora non l'ho ascoltato, ma dite tutti la stessa cosa, tutti tutti
    concordo su "cattive abitudini": meraviglioso, una band che ha saputo fermarsi, e non inciampare nel proprio clichè.

    ciao Paolo un abbraccio!

    RispondiElimina
  6. Probabilmente è vero. Maggiore tempo per valutare il progetto del nuovo disco gli avrebbe fatto bene, invece ha voluto fare mille concerti e poi subito dopo il nuovo disco. Battere il chiodo finché è caldo, ma questa è una logica che mostra la corda, soprattutto quando le aspettative sono tante.
    Sotto questo punto di vista ammiro molto un gruppo come i Tool.
    Fanno un disco ogni 5-6 anni, ma quando esce stai sicuro che non delude.
    Come dici tu avrebbe dovuto staccare la spina, farsi un bel viaggio, vedere persone nuove. Staccarsi da quell'ambiente metropolitano che lo aveva così tanto ispirato.
    Rido quando qualcuno dice: " beh, anche Dylan ha fatto i primi quattro dischi tutti uguali..."
    E allora? Presa per vera questa affermazione mi sentirei nello stesso modo di dire che non è stata la scelta giusta neppure per lui...

    RispondiElimina
  7. Finalmente una recensione ottima eheh, qualcuno che condivide il mio punto di vista. Qualcuno che apre le orecchie e ragiona su cio' che sta ascoltando. Leggio per la maggior parte grandi complimenti e grandi recensioni per il nuovo delle luci, maturazione, evoluzione, passo in avanti. Dove? io non lo sento io sento lo stesso disco, fatto male. Salvo 2 o 3 canzoni belle per carita', ma sempre la stessa storia, sempre gli stessi testi. Cara catastrofe e' imbarazzante, stesse note stessi cantati pari a canzoni da spiaggia... canzoni da spiaggia deturpata sembra l'evoluzione di per ora noi la chiameremo felicita', come se quest'ultimo fosse stato scritto prima. Mi domando come si possa parlare di evoluzione e non di involuzione. boh? fatto sta che di dischi cosi' in italia ne escono pochi e' vero, se non fosse esistito canzoni da spiaggia deturpata avremmo gridato al miracolo, ma sfortuna vuole che canzoni da spiaggia l'ho consumato e quindi caro vasco grido si, ma bestemmie sonanti pensando a che c...o di disco hai scritto. Si anche una batteria avrebbe cambiato le sorti, un pianoforte invece della solita acustica, un cantato melodico, un testo che non riguardi la periferia, il degrado o le puttane. delusione si delusione. riascoltero' piu' volte, ma non creod che cambiero' idea. Massimo volume, si, loro si che non deludono, disco fantastico.

    F.

    http://www.myspace.com/ilpassato

    RispondiElimina

 
Free Hit Counter