sabato 20 novembre 2010

Le vostre ore canoniche, le vostre ore contate.




"Le invasioni barbariche" della Bignardi non è per niente male.
L'ho visto ieri sera in un break tra un antibiotico e un antidolorifico.
Si parlava di cambiamento, di mutazioni, di trasformazioni estetiche.
Ovviamente non potevano mancare Paola e Chiara che si sono autodefinite "artiste" probabilmente per il solo fatto di vestire anni '60.
Oltre alla loro prescindibile presenza c'erano due scrittori che non conoscevo (e te pareva... non conosco praticamente nessuno, maledetta ignoranza...) e un blogger con tanto di barba e occhiali.
Bella discussione.
Non ricordo quasi un cazzo di quello che si è detto ma la discussione è stata interessante, ve lo giuro.

L'unica cosa che mi è rimasta veramente in testa è stato un attacco rivolto a uno dei due scrittori che aveva lasciato il posto di dirigente aziendale per rifugiarsi in una piccola casa fuori città per scrivere libri.
Certo, un po' se l'è cercata citando Jack London e Seneca, ma è stato subdolamente tacciato di snobismo.
Quasi preso per il culo, in maniera elegante, ma sempre preso per il culo.
"Molto romantico lasciare il posto da manager per andare per mare a scriver libri..."
Mi ha colpito molto questa cosa.

Lo scrittore l'aveva descritta come una scelta di vita coraggiosa, come un modo per dedicarsi a ciò che per lui era veramente importante.
Mettersi in discussione, provare a migliorare se stesso tramite una forma d'arte, scrivere storie per abbandonare tutto ciò che gli sembrava superfluo.
Poi arriva uno e ti dice: "sì, dai... Lascia tutto e va per mare a fare il Figo, si vede che non c'ha bisogno di pagare l'affitto e l'assicurazione...".

Un po' come quando per dieci anni suoni la chitarra o la batteria, fai concerti e pubblichi dischi e poi arriva qualcuno che ti dice: "vabbè adesso basta fare l'adolescente che suona la chitarrina per farsi bello con le coetanee... C'è da comprare casa, fare carriera in ufficio e diventare adulti come tutti gli altri"

Saranno gli antibiotici e gli antidolorifici che sto prendendo, ma mi viene da vomitare.
Incasellatevi voi, pezzi di merda, ma lasciate almeno stare chi non lo vuole fare.
Morite voi di questa vita di merda.
Qualcuno ha altri programmi.
E sul fatto che siano migliori non ci sono dubbi.


- Postato con Blogpress da iPad

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