venerdì 27 agosto 2010

Impalcatura postuma

Ho scaricato sul mio Ipad tutte le tavole del famigerato test di Rorschach.
C'è un'applicazione semplice semplice, dal costo irrisorio e forse non proprio legale.

Pensavo infatti che le dieci tavole fossero "segrete", tanto che per somministrare questo test è necessario (oltre che essere psicologici o psichiatri) avere esperienza nella siglature delle risposte e la massima spontaneità da parte del soggetto analizzato, che non deve averle mai viste in precedenza.
In realtà io le avevo già viste, avendo come moglie proprio una psicologa.
Nulla di male.
Però questa cosa mi ha dato un'idea interessante.

Il protagonista di "Io mi carico di rabbia" potrebbe avere una seduta di psicoanalisi proprio con questo test. Potrei scrivere un capitolo e penso proprio che si integrerebbe alla perfezione con un certo tipo di approccio che in questo momento sta prendendo il libro.

Mi spiego meglio.
Sto lavorando gradatamente alla conclusione ma per raggiungerla ho necessità di "infiltrare" qualche capitolo che sostenga le vicende narrative che chiuderanno il libro.
Una sorta di "impalcatura postuma" (che per il lettore non sarà assolutamente tale in quanto infiltrata a dovere nelle pieghe del libro) che mi permetta di far dire al lettore: "Ecco cosa c'entrava quel particolare nel 12° capitolo! si capisce adesso!"

Ho sempre amato questo modo di intendere le cose, se vogliamo molto spesso vicino a una visione cinematografica del materiale cartaceo.
Alla fine sempre di cellulosa si tratta no?
Oggi pomeriggio e stasera mi dedicherò a questo discorso.
Magari scaturisce davvero qualche cosa di interessante.
Vi farò sapere con un piccione viaggiatore...

1 commento:

  1. idea carina. ricordati però che durante la prima seduta solitamente non si sottopone il paziente al test: nè a questo nè ad altri. magari dopo un paio di colloqui. :)
    ALE

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