domenica 1 agosto 2010

Torta gelato contro il produci-consuma-crepa


Si discute di terzo mondo, oggi pomeriggio.
In terrazza (per la precisione).
O meglio si discute di stili di vita.
A un certo punto mi scappa la provocazione: "Siete proprio sicuri che il modo di vivere dell'occidente sia il giusto modo di spendere la propria vita?"
Giusto il tempo di chiudere la frase con il punto interrogativo e c'è già chi apre bocca.
"Sì" - sentenzia- "io sono sicuro di essere nel giusto".

Cerco di mettere qualche dubbio.
"Alzarsi la mattina per cercare di dare il proprio contributo alla macchina produttiva potrebbe non essere l'unica strada per potere vivere la propria esistenza"
Silenzio.
Nessuna risposta.

E' una calda domenica di agosto e forse è giusto non insistere nei discorsi troppo impegnati.
Il tavolo è pieno di bicchieri, patatine e coca-cola.
Abbiamo appena finito di mangiare l'insalata di riso.
Di fronte a noi la piscina ci aspetta.
Io sono lì, con la mia maglietta "Aqui no se rinde nadie", il cappellino con la stella e la scritta "Cuba Libre".
Un Montecristo "Grand Edmundo" acceso da non oltre dieci minuti.

Potrei sbaraccare tutto inserendomi con il consueto "Banda di cazzoni, parliamo del produci-consumo-crepa?? parliamo dell'embargo? di Pinochet e della CIA?"
Mi è passato per la testa giusto un secondo.
Poi ho guardato tutti quanti i presenti (tra l'altro molto simpatici)
Ho guardato mia figlia Francesca che dormiva nell'ovetto a qualche metro di distanza da me.
Ho fatto un paio di tiri del mio avana e ho guardato nel vuoto.
E' domenica.
E' agosto.
Tra poco c'è la torta gelato.
Non rompere i coglioni, Paolo... non rompere i coglioni.

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