mercoledì 5 gennaio 2011

Io muovo il culo. Voi non so.





"Questa cosa non funzionerà mai. Troppo difficile. La gente non capirebbe e diserterebbe la cosa, puoi starne certo."
Qualche giorno fa mi sono sentito dire così in risposta a una mia idea circa la possibilità di organizzare un evento musicale nel mio paese d'origine, complice il consueto gruppo di amici e qualche possibile e auspicabile appoggio istituzionale.

Organizzare un concerto di musica indie, mica portare Elvis Presley nella piazza del paese... una cosa fattibile, insomma.
Eppure a volte questo modo di rispondere alle sollecitazioni è davvero inconcepibile, irritante.
"Stai sparando un sacco di cazzate", mi è stato detto.
E per un attimo quella posizione ha fatto proseliti al tavolo dove ero seduto.

Poi fortunatamente nel giro di poco si è tornati ad un aspetto più propositivo.
"Lo vogliamo fare? Ok, vediamo se è possibile... senza pregiudizi e con un minimo di incoscienza. La gente non verrà? Cazzi loro facciamolo per noi stessi e per coloro che apprezzeranno. Ci sarà gente? Beh, in questo caso avremo vinto tutti quanti"
Questo secondo me dovrebbe essere il giusto atteggiamento.
Ma non sempre è così.
In Italia, per esempio, il lamento diffuso accompagnato da piaggeria e accidia è diffuso quanto il calcio.
Il vecchio vizio italico di lamentarsi e di non fare un cazzo, in definitiva.
Di pensare che la propria vita inizia e finisce con la sveglia della mattina e il film in tv delle 21.
Di pensare che tanto non cambierà mai nulla, quindi che senso ha sbattersi?

Posso essere condividere l'idea che una certa immutabilità generale delle cose sia nella logica di questo paese.
Ma sono anche dell'idea che singolarmente abbiamo il diritto-dovere di combinare qualcosa per evitare di affogare.
Di essere chiamati complici di una situazione che non piace a nessuno.

Vi fa ribrezzo sentire la solita cover band di Vasco Rossi come attrattiva principale dell'estate nel vostro paese di villeggiatura ma nonostante questo ve ne state con le mani in mano?
Alla fine siete molto peggio di chi quella musica di merda la apprezza davvero.
Specchiatevi e dite senza possibilità di errore "non ho capito nulla di ciò che mi capita intorno".

- Postato con Blogpress da iPad

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