martedì 15 febbraio 2011

Capovilla, coleremo a picco. Svegliati.


Intervista a Pierpaolo Capovilla, voce de Il Teatro Degli Orrori.
La vedo su Rock Tv, e spero che ne esca fuori qualcosa di interessante.
Spesso succede così quando a parlare sono i musicisti.
In effetti qualcosa di interessante capita.
Questi in sintesi i passaggi più significativi.

"In questo periodo ho girato moltissimo su e giù per l'Italia, isole comprese. Ho trovato un paese diverso, che vuole cambiare. Dobbiamo mandare a casa al più presto questa classe politica. Le persone che ho incontrato sono pronte a cambiare pagina e questo è il momento giusto."

Ancora: "Il Teatro Degli Orrori è un elemento di rottura. Se possiamo contribuire e pensare che siamo stati anche solo in piccola parte un elemento che ha portato la società al cambiamento... Beh, ne saremo veramente orgogliosi."

Mi chiedo che paese abbia visto, in tutta sincerità.
Certo, fare 50 concerti in sei mesi può dare l'illusione di vedere una nuova Italia.
Si parte con il furgone si arriva nei piccoli club o nei centri sociali, tutti ti acclamano, fonici e organizzatori che ti ringraziano per quello che fai e per quello che dici.
Persino in pizzeria (convenzionata con il locale) sono tuoi fan e ovviamente di sinistra. Tutte le sere fai il tutto esaurito... 1500-2000 persone che la pensano come te perchè amano quello che dici e suoni.
Bello, ma siamo sicuri che il Paese Reale sia davvero questo?

Mentre il TdO suona facendo 2000 paganti va in onda "C'è Posta Per Te" che fa più di 9 milioni di share e che stermina intere generazioni proponendo un modello di emotività pericoloso come l'uranio.
Mentre Capovilla rilascia un'intervista nella saletta della Fnac di Torino con ben 150 persone presenti (e già tutte dalla sua parte) va in onda il TG5 che fa milioni di contatti spacciando per notizie fandonie costruite ad arte e tacendo cose che andrebbero urlate.
La Parodi con il suo libro di cucina che surclassa Umberto Eco.
Nessun disco rock indipendente ai vertici delle classifiche di vendita da almeno 15 anni (gli ultimi a fare l'impresa furono i C.S.I. di Tabula Rasa Elettrificata).
Devo continuare?
E questa spocchia nel considerarsi elemento di rottura con LA SOCIETÀ che ha intenzione di cambiare?

Capovilla parla come un quindicenne infatuato da Marx, sbandierando un contatto con il mondo che non ha, portando avanti una visione romantica di cambiamento e di società dedita a un nuovo corso che non è possibile individuare allo stato attuale.
Dice che molti ragazzi preferiscono spegnere la televisione e andare ad un concerto.
Balle: per uno che ci va, cinquanta vanno in discoteca a farsi di ecstasy. E gli altri rimangono a casa sognando di entrare al Grande Fratello.

Ci sono voluti due decenni del mezzo più potente in assoluto - la televisione berlusconiana - per mutare pelle alla società italiana e questo qui pretende di fare il capopopolo e vede la società cambiare.
Da sbellicarsi dalle risate.
E il bello è che c'ha più di 40 anni...
In definitiva perfetto per il ruolo di nuovo segretario del Partito Democratico.

A proposito: One Dimensional Man (il primo gruppo di Capovilla) era dieci volte migliore rispetto al progetto attuale.
Il TdO ha semplicemente rubato il pubblico dei Marlene Kuntz occupandone la fascia di mercato.
E i testi fanno cagare come pochi.



- Postato con Blogpress da iPad

11 commenti:

  1. se avessi scrito io il post avrei uato le stesse identiche parole. chiara e lucida analisi dell'italietta attuale.
    c'è aria di tutto, tranne che di cambiamento.
    - OLD SQUARE -

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  2. mah...chissà perchè a fare i disfattisti e a nascondersi siamo tutti da serie A...la filosofia arrendevole del tuo post è sinceramente disarmante...continuiamo allora a stare zitti e a dare la colpa a questo o quello, mentre la realtà è che i piedi in faccia ce li facciamo mettere noi. Poi quando qualcuno, anche magari ingenuamente, osa mettere il naso fuori dalla porta...eccolo lì! l'idealista, lo sciocco sognatore che ha il mondo in tasca! mah...che modo di rapportarsi al mondo e alla gente...ma si, in fondo se c'è il frigo e la tv siamo tutti a posto no?scusa la presunzione.

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  3. da sbellicarsi dici? mah...questo post è tutto un pregiudizio...fai la voce grossa da disincantato nichilista senza proporre altro che ironia...scommetto che, con tutta la tua scienza infusa sul sapere come va il mondo e come dovrebbe andare, ti ritroverai un giorno davanti alla tua tv, sfuggendo dal tuo matrimonio, tra una sigAretta e l'altra continuerai a sputare le stesse sentenze di oggi...buona fortunA1

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  4. Ho terribilmente paura di passare per colui che sa dove va il mondo. Sono infatti le persone da cui cerco di stare più lontano possibile.
    Forse do l'idea di interpretare questo ruolo, ma in realtà è il mio senso di disorientamento e di non appartenenza a questo circo che può da adito a questo spiacevole equivoco.
    Solo questo
    Continuo comunque a non vedere la visione di Capovilla come quella vincente.
    Per farti un esempio trovo molto più incisivo il modo di agire di Manuel Agnelli, che con il Tora Tora e la partecipazione a Sanremo seguita dal rifiuto degli After di entrare nella compilation generalista hanno fatto una mossa curiosa e decisiva, oserei direi quasi politica.
    Il fatto di uscire poi successivamente con la propria compilation coinvolgendo altri gruppi indie la dice lunga sulla determinazione del nostro.
    In ogni caso davanti alla TV ci sono già da un pezzo, il mio matrimonio non mi impone nessuna fuga e ho smesso di fumare sigarette già da qualche anno.
    Vuoi mettere un bel cubano alla settimana?

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  5. il concetto di base è che non trovo affatto giusta la tua disamina distruttrice...la visione di capovilla non è vincente..perchè io non credo che esista UNA visione vincente...però...ci sono cose che a mio parere sono state RIportate alla ribalta e all'interesse di una porzione di gente che va allargandosi anche grazie al Teatro. Io studio lingue e letterature oltre ad avere altri interessi nel campo, percui era già mio dovere conoscere certe storie...ma vuoi mettere la soddisfazione di parlare con gente non del settore che a causa del teatro scopre o riscopre baudelaire, saro-wiwa,stratos o carmelo bene? secondo te non sarebbe un mattone positivo il fatto di aver creato uno stimolo alla ricerca e alla curiosità in un mondo in cui più nessuno è curioso?in un mondo di passivi come questo? mah...è una goccia nel mare ma non vedo il motivo di tanta derisione verso qualcuno che afferma le sue intenzioni e le sue speranze senza paura o giri di parole e talvolta offre anche un pò di storia della cultura del pensiero critico...
    e comunque buona la storia del sigaro.

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  6. Si tratta di una goccia nel mare, come tu stesso dici.
    Una goccia di positività e di reattività che deve essere considerata e valutata come tale.
    Il punto della questione è un altro.
    Quella goccia ha fondamentalmente due grossi limiti:
    1) È una goccia, mentre per Capovilla sembra essere un'onda
    2) Va a colpire coloro che sono già stati colpiti. È un gruppo che non smuove le coscienze, o meglio che le scuote nella loro parte superficiale. Parla dell'Africa e dei rivoluzionari mentre ignora il nostro io, le nostre periferie del pensiero, le nostre case, i nostri palazzi.
    Carrarmato rock.
    Ma Vaffanculo va.
    Scrive come un ragazzino delle medie ammantato da un'aurea pressapochista ch dà i nervi.
    Un testo lo scriverà in un quarto d'ora, il resto del tempo lo passa a bere gin lemon.
    Leggiti il testo di "un mondo dopo il mondo" dei Massimo Volume.
    Lui sì che rivoluziona le vite delle persone.
    Partendo dall'interno, per poi aprirle al futuro.
    Capovilla parte dall'esterno e gira intorno a sè stesso.
    A vuoto, come suo solito.

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  7. capisco. Alla fine della fiera tutto sta nel fatto che non ti piace il gruppo e quindi non l'hai manco ascoltato bene. Se mi citi continuamente altri gruppi o progetti significa, in effetti, che non hai conoscenza abbastanza profonda dell'argomento teatro percui cerchi appiglio dove sai.Poi scusa, tu che da quanto leggo sei sposato ecc, avrai certamente più anni del sottoscritto, e ti confronti con realtà interpersonali in cui, forse, la gente è più matura...partendo da ciò non puoi dire che si colpisce i già colpiti, perchè ti basi secondo il tuo solo metro...io invece ho visto gente entusiasmarsi ed incuriosirsi dal nulla, grazie ai testi che deridi. E comunqu...guarda, se qua pensiamo che un gruppo deve smuovere le coscienze stiamo messi male. Le coscienze ce le dobbiamo smuovere noi, e per questo è importante il fatto di suscitare curiosità, ricerca. Ancora, non per fare l'apologia di capovilla, ma forse o non li conosci i testi, oppure li hai letti con superficialità...se vuoi parlare di "io", case e palazzi..così solo per non fare un elenco c'è vita mia, la vita è breve, l'impero delle tenebre che non ho voglia di spiegare, basta leggere. Non c'è pressapochismo a mio avviso....dove?di nuovo, non capisco perchè soffocare una goccia di positività così, senza un motivo reale, perchè ti "da i nervi"....comunque, figurati se mi voglio ergere a paladino di questo o quello, la nostra discussione è, con buona probabilità, inutile, ma è anche bello farla.

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  8. I gruppi per quanto mi riguarda le coscienze le deve smuovere. E' un obiettivo troppo importante, anche se ambizioso, per essere sottovalutato.
    C'è chi ci riesce e chi s'industria in tutti i modi senza riuscire a cavare un ragno dal buco.
    In questo caso meglio un gruppo cazzone senza pretese.
    Ma il Teatro è ambizioso, senza riuscire a centrare gli obiettivi e ciò non per la parte musicale che è assolutamente degna di nota.
    Ho entrambi i dischi del TdO, li ho visti anche dal vivo, quindi penso di aver approfondito adeguatamente la materia.
    Lui non sa scrivere e non sa cantare.
    Sapeva suonare il basso e cantare in inglese ma evidentemente lì non aveva adeguato riscontro.
    Ho visto che è uscito recentemente un dvd con "Capomilla" che recita Majakovsky.
    Ormai ha sforato ogni livello di decenza, probabilmente si vede già a fianco di Hendrix e Cobain nell'olimpo dei guru del rock mondiale.
    Come ho letto da qualche parte se i reading li sanno fare Clementi e Ferretti non è detto che li sappiano fare tutti.
    Infatti Pierpaolo (vedi l'anteprima su Rockit) fa veramente pietà.
    Che poi la nostra discussione sia tanto inutile quanto stimolante... beh... come darti torto...
    P.

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  9. mi scuso se ho presupposto una mancata conoscenza dell'argomento che, a quanto vedo, non è tale...però proprio per questo non mi quadra questo discorso...ti da fastidio il suo narcisismo? cos'altro allora? io credo invece che sia molto chiaro nell'esprimere un concetto nei suoi testi, rimandi culturali o no. Il teatro è ambizioso, certo, ma non vedo perchè non centri i suoi obiettivi...grazie anche all'azione pubblicitaria, di quello che vuoi tu, la loro musica ha perso piede, ormai è una realtà nota, e non mi sembra certo frutto di un'ammiccamento al commerciale o di un calcolo di mercato a tavolino...entrambi gli album sono fedeli all'identità del gruppo.L'obiettivo è far riflettere, rendere la musica un veicolo per abbattere la passività che viviamo...com'è che i testi sarebbero inadatti?sono anzi una delle ragioni del successo crescente del gruppo. Se si fosse scritto in inglese o si fosse parlato di facezie sarebbero rimasti a suonare in cantina, forse...o sconosciuti alla stragrande maggioranza, come gli one dim. man. Poi, gli one dimensional man a me non dispiacciono, ma il teatro è un'altra cosa.Lui non sa cantare?in questo posso anche venirti incontro, se si ha in mente il canonico cantato. Ma a me piace proprio questo...la sua voce è sempre in linea con l'argomento trattato secondo me...e mi comunica quello che deve, senza indorare la pillola,sonoramente parlando...non so, Stratos che era un genio, avrà anche suscitato il ribrezzo e l'ironia dei più quando ha inciso per esempio "criptomelodie infantili", ma per me lui è un genio anche grazie a questo...liberare la voce dalla gabbia del canto(per carità, dovute proporzioni tra Stratos e il resto del mondo).Capovilla poi, lo ammette...che il suo più che un cantare, è un recitare...è consapevole, e lo dice, che il suo punto di forza non è la sua dote canora, ma la sua interpretazione..non mi sembra un discorso borioso. Sul fatto dei reading non so come pronunciarmi, ma mi sembra che vediamo sempre il lato differente della medaglia io e te...se un ragazzo, a causa di Capovilla, viene invogliato a presenziare ad un reading di Majakovsky che probabilmente non sapeva nemmeno chi fosse tempo fa, come può ciò essere un male piuttosto che un bene?di nuovo, non ci si può lamentare di un gruppo come il teatro che ci prova, ed anche bene, quando in italia la situazione ristagna, marcisce e si nutre di sè. Avresti preferito non ci fosse mai stato un gruppo come questo nell'italia di oggi?non credo...anzi spero di no.

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  10. Che ci stiano pure nel panorama musicale idie italiano... Che ci stiano pure, perbacco... Ci mancherebbe.
    Quello che non accetto è il decantare le lodi di un gruppo che se avesse un altro front-man avrebbe senz'altro fatto meglio.
    Leggiti il testo di Mai dire mai.
    Poi ascoltati la canzone soffermandoti sul modo di cantare di C.
    Tira le somme.
    Per me è come la corazzata Potemkin, poi ognuno ha i suoi gusti.
    Vedere che nel corso degli anni gente con talento immenso come per esempio Federico Ciappini dei Six Minute War Madness oppure Francesco Baroncelli dei De Glaen non abbia raccolto un cazzo mentre 'sto cazzone fa il botto con una buona, anzi ottima, band alle spalle... Beh mi fa veramente pensare che non c'è abbastanza attenzione alle cose veramente importanti e di grande pregio che sono successe nella musica italiana.
    Come dicevo nel mio post originario hanno solo rubato il pubblico ai Marlene Kuntz, pubblico che si era trovato orfano delle sonorità indie noise del trio cuneese.
    Alla fine è un sopravvalutato e il tempo sarà galantuomo.
    Ti faccio un altro nome e chiudo con i paragoni: oltre ai sopra citati gruppi ascoltati gli Scisma, il Santo Niente i già citati Massimo Volume.
    Sono certo che non tornerai più indietro e le cacatine di C. ti sembreranno sempre più ciò che realmente sono. Il nulla.
    phoppa74@libero.it

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  11. Pierpaolo Capovilla, leader del gruppo "Il teatro degli orrori" porta in scena il progetto Eresia, omaggio alla poesia di Majakovskij.
    Al seguente link il nostro servizio:

    http://uniroma.tv/?id_video=18351


    Ufficio Stampa uniroma.tv
    stampa@uniroma.net
    http://www.uniroma.tv

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