sabato 17 aprile 2010

Wall Street dentro di noi

Avete mai riconosciuto un fallimento nella vita degli altri?
E nella vostra?

A mio avviso riconoscere un fallimento nella propria vita è un fatto davvero apprezzabile, senza controindicazioni e - ne sono certo - certamente produttivo di effetti benefici per il nostro stato mentale.

La maggior parte delle persone si rende conto del vostro fallimento (amoroso, lavorativo, esistenziale, e chi più ne ha più ne metta) e non ne parla per non sottolineare la cosa.

Quale migliore medicina (per voi e per gli altri) se non parlare esplicitamente di questa cosa certificandola?

Palesare una situazione di questo tipo significa uscire dallo stereotipo di "uomo o donna perfetta" che tutti noi tendiamo ad avere, tacendo i nostri difetti, mascherando le nostre ansie e le nostre paure.
Apriamo la porta di casa.
Sputtaniamoci.
E magari ridiamo di noi stessi, visto che a volte è l'unica cosa giusta da fare.

2 commenti:

  1. Io mi sono sputtanata parecchio con le mie poesie. Era difficile superare un fallimento amoroso, veder tutto venir giù sena voglia di fermare la catastrofe.
    Non so se sia servito a molto.
    Baci

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  2. Certo non si può cambiare il risultato.
    Ma si guadagna in autostima, cibo prezioso (di questi tempi)

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