lunedì 8 febbraio 2010

L'elettricità fa un rumore d'acqua

Sono settimane che cerco di terminare un capitolo.
L'ho impostato interamente sul rapporto tra il protagonista e sua sorella.
Ma non riesco a concluderlo.
Abbandono, riprendo... niente da fare.
Quando sono sulla tastiera da quel punto non mi muovo.
Poi cerco di pensare ad un possibile sviluppo quando sono in giro, mentre scelgo la frutta al supermercato, quando chiudo la saracinesca del garage.

Un'idea mi viene e mi riprometto di tenerla in cassaforte.
Ovviamente due giorni dopo non me la ricordo più e mi maledico per essere tanto idiota.
Due giorni dopo la riacchiappo al volo, mentre fumo un avana straordinario anche se di poco prezzo (per gli specialisti dirò: Partagàs Petit Coronas Especiales).
Questa volta la tengo.
Ieri sera sviluppo: l'idea messa nero su bianco funziona, porto avanti il tutto solo con qualche affanno legato alla necessità di far scorrere il tutto con naturalezza.
Poi mi accordo che si può andare in un'altra direzione: il padre.
Cavalco la digressione e ci vado giù di brutto.
Poi arriva mia moglie, si incazza perchè non ho lavato i piatti e faccio giusto in tempo a "salvare" prima di vederla avvicinare al quadro elettrico per far saltare l'elettricità all'intero appartamento.
Non importa.
Ce l'ho fatta lo stesso, tutto è a posto.
Sorrido.
PS: PER I RITARDATARI NELLA SEZIONE LINK TROVATE IL 1° CAPITOLO DI "IO MI CARICO DI RABBIA"

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