sabato 13 marzo 2010

Trauma: in tedesco "sogno" (come dice Scorsese)


Sto scrivendo un capitolo molto importante, probabilmente l'ultimo raffigurante lo scatto di una fotografia da parte del protagonista.
Questi capitoli (già da tempo) ho pensato debbano essere quattro e questo è l'ultimo in ordine di tempo.
E' un capitolo che mi richiederà parecchio tempo e fatica nell'affrontarlo (soprattutto psicologicamente) ma fondalmente chiuderà una fase determinante nell'economia del libro.
Chiuderà il suo corpo narrativo.
Da quel momento in avanti mi dovrò occupare della parte conclusiva del libro, che necessariamente dovrà a sua volta essere composta da una fase preparativa (che prevedo composta da almeno due/tre capitoli) e poi dalla fase conclusiva vera e propria (probabilmente altri due capitoli). Infine la "tegola finale" ("La Stanza Parte III) che farà sciogliere dubbi o forse ne creerà di nuovi.

In questo momento il capitolo che sto scrivendo (a differenza di altri) "ce l'ho tutto in testa".
Butto giù molto velocemente per arrivare alla parte succosa del racconto ma so già che dovrò ritornare sui miei passi per limare, integrare, arricchire di particolari che in questo momento non mi va di aggiungere causa "ansia da prestazione": DESCRIVERE IL FATTO, dare una botta di adrenalina.

Si tratta fondamentalmente di un capitolo basato sul concetto di amicizia: ne sei succube? te ne servi? ne sei dipendente? l'hai persa? tutte queste domande trovano forse risposta in questo semplice capitoletto.
Un capitolo dove non necessariamente traumatizzare una persona vuol dire farle del male.
Trauma in tedesco significa sogno.
Proprio come dice Scorsese nel suo ultimo film.

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