martedì 2 marzo 2010

Lo scolapasta rosso sangue


Ieri, come quasi tutti i lunedì, faccio la spesa al supermercato.
Arrivo alla cassa e come tutti gli anni (fine febbraio di ciascun anno) la cassiera mi dice: "Le scadono i punti della tessera... vuole scegliere il suo premio?"
Tutti gli anni rispondo: "No grazie, non mi interessa" e dentro di me penso:
"Cosa cazzo vuoi che mi freghi dei vostri stupidi premi insulsi??".
Infatti la tessera la faccio solo per usufruire di qualche sconto per prodotti specifici, inutile che mi rompano le palle con i loro stupidi gadget.
Questo è quello che ho sempre fatto fino a ieri.
Ieri l'illuminazione: LO VOGLIO
Mi faccio dare il catalogo e scelgo di proposito il premio più idiota: uno scolapasta rosso
Un anno di spesa, migliaia di euro pagati in contanti per uno scolapasta rosso da 3-4 euro.

L'idea mi piace: LO VOGLIO sempre di più, lo bramo.
Indico il premio alla commessa e le consegno la tessera.
Lei mi scala i punti e mi dice che bisogna ordinarlo alla cassa centrale.
Mi consegna un coupon.
Mi reco alla cassa centrale.
Cinque minuti di coda e dico: "Voglio lo splendido scolapasta"
La commessa della cassa centrale mi guarda perplessa e non coglie l'ironia.
Guarda i suoi block notes per le prenotazioni e non riesce a trovare lo scolapasta.
In aiuto arriva una seconda commessa.
"Guardi che lo scolapasta è disponibile senza ordinazioni: vada pure all'interno del punto vendita e lo ritiri. Poi ritorni qui con il coupon".
Cerco di entrare all'interno del supermercato ma con il carrello pieno non mi lasciano entrare.
Lo lascio fuori, con il rischio che qualcuno mi rubi 100 euro di spesa.
Una commessa: "Ehi lei, dove va?"
"A prendere lo splendido scolapasta"
"Non si potrebbe entrare da lì... e va beh passi..."
Lo trovo.
E' mio.
Esco e la commessa mi ferma per controllare che sul coupon ci sia scritto effettivamente "Scolapasta rosso". Probabilmente neppure lei pensa che esista qualcuno che lo vuole.
Esco e ritorno in cassa centrale.
Tre minuti di coda e consegno il coupon alla commessa.
"Guardi che poteva andare andare... cos'è tornato a fare?"
"Me l'ha detto lei..."
Silenzio.
Prendo il mio scolapasta rosso e la mia spesa.
Arrivo a casa e prima di fare le scale con tre borse della spesa decido di slacciarmi le scarpe per rendere più facile una possibile rovinosa caduta.
Non succede.
Arrivo in casa, appoggio le borse e fotografo con orgoglio il mio scolapasta rosso.
Bellissimo, perfetto e sintomatico.
In una parola grandioso.

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