martedì 1 dicembre 2009

Nessuna musa, solo materia

In certi frangenti sono stato tentato di comportarmi come il protagonista del mio libro.
Ok, lui è un fotografo e io scrivo libri ma questo non conta moltissimo.

Ho scritto di lui che -durante i periodi di stasi creativa- usciva con la macchina senza destinazione, con la radio altissima alla ricerca di qualcosa nell'aria, un particolare qualsiasi oppure un piccolo inconveniente da sfruttare.
Insomma, un colpo di fortuna.

Prima l'ho scritto e poi avrei voluto farlo io stesso.
Prendere la macchina, accendere l'autoradio e partire, per vedere se succedeva davvero qualche cosa.
In realtà non l'ho mai fatto e penso che questo sia un bene.
Io non sono il personaggio del mio libro, lui è solo una persona "che conosco" perchè ne ho ideato la personalità, i suoi tratti emotivi e non ho bisogno di usare i suoi stratagemmi per andare avanti a scrivere, per andare oltre.
Io non scrivo quando mi sento ispirato, lui fotografa solo quando lo è.
E' sufficiente che io mi sieda, apra il file e obblighi la mia mente a scrivere.
Tutto qua.
Se poi, passata mezz'ora, non sono riuscito a cavare un ragno dal buco allora sono autorizzato ad alzarmi e andarmene.
Con me funziona.
Con Roberto il metodo autocoercitivo non funzionerebbe mai, di questo ne sono sicuro.
Siamo due persone diverse, in fondo.

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