martedì 12 gennaio 2010

Battagliare per qualcosa

Nelle ultime due settimane ho fatto incetta di dischi.
Quello che sto ascoltando in questo momento in maniera più assidua è il live dei Nirvana "Live at Reading", mica pizza e fichi.
Me ne sbatto altamente le palle dei presunti inediti del gruppo di Seattle, delle b-side o di altre cazzate di questo tipo.
Però il live è il live...
Sentire quella voce sgraziata, rugosa e piena di spigoli dare vita a pezzi come "Come as you are" "School" o "Territorial pissing" è ancora un'emozione da provare.
Il CD si sente "così così", a tratti si deve anche un po' immaginare (soprattutto a livello di chitarra).

Quello che fa specie è l'atmosfera che si respira: feedback di chitarra, feeling enorme con il pubblico e la netta sensazione che si stia vivendo (in questo caso "solo" ascoltando) una specie di battaglia sul palco.

Cobain morì suicida, come tutti saprete.
Beh, l'impressione ascoltando questo disco è che Kurt fosse veramente sereno solo nel momento stesso in cui saliva sul palco con i suoi due compagni... dovreste sentirlo... una furia.
Trovo questa analogia con il personaggio del mio libro: anche Roberto riesce a tirare un sospiro di sollievo solo quando è dietro la macchina fotografica.
Nel resto del tempo sembra in parte galleggiare, respirare a fatica.
Anche lui tenterà il suicidio (non riuscendoci, a inizio libro).
E le analogie, guardando bene, non finiscono qua.

PS: ho avuto qualche giorno un po' difficile e ho trascurato questo blog.
Domani, per rimediare, post nuovo di zecca con anticipazioni sugose sul lavoro da "minatore" che sto portando avanti su "IO MI CARICO DI RABBIA"
Ciao.

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