Quello che sto ascoltando in questo momento in maniera più assidua è il live dei Nirvana "Live at Reading", mica pizza e fichi.
Me ne sbatto altamente le palle dei presunti inediti del gruppo di Seattle, delle b-side o di altre cazzate di questo tipo.
Però il live è il live...
Sentire quella voce sgraziata, rugosa e piena di spigoli dare vita a pezzi come "Come as you are" "School" o "Territorial pissing" è ancora un'emozione da provare.
Il CD si sente "così così", a tratti si deve anche un po' immaginare (soprattutto a livello di chitarra).
Il CD si sente "così così", a tratti si deve anche un po' immaginare (soprattutto a livello di chitarra).
Quello che fa specie è l'atmosfera che si respira: feedback di chitarra, feeling enorme con il pubblico e la netta sensazione che si stia vivendo (in questo caso "solo" ascoltando) una specie di battaglia sul palco.
Cobain morì suicida, come tutti saprete.
Beh, l'impressione ascoltando questo disco è che Kurt fosse veramente sereno solo nel momento stesso in cui saliva sul palco con i suoi due compagni... dovreste sentirlo... una furia.
Trovo questa analogia con il personaggio del mio libro: anche Roberto riesce a tirare un sospiro di sollievo solo quando è dietro la macchina fotografica.
Nel resto del tempo sembra in parte galleggiare, respirare a fatica.
Anche lui tenterà il suicidio (non riuscendoci, a inizio libro).
E le analogie, guardando bene, non finiscono qua.
PS: ho avuto qualche giorno un po' difficile e ho trascurato questo blog.
Domani, per rimediare, post nuovo di zecca con anticipazioni sugose sul lavoro da "minatore" che sto portando avanti su "IO MI CARICO DI RABBIA"
Domani, per rimediare, post nuovo di zecca con anticipazioni sugose sul lavoro da "minatore" che sto portando avanti su "IO MI CARICO DI RABBIA"
Ciao.
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