venerdì 8 gennaio 2010

Una vita di straordinario conformismo

Ieri sera ho rivisto 15 anni dopo la prima volta un film davvero interessante, "Un giorno di ordinaria follia" con Michael Douglas.
Praticamente non me lo ricordavo neppure, quindi è stato un po' come vederlo per la prima volta. Alcuni caratteri del personaggio principale sono davvero importanti.
Mi hanno fatto a volte sorridere, a volte pensare.

Non mi hanno però turbato, non mi hanno in alcun modo portato a dire "ma insomma ma questo è completamente pazzo! così non si fa!"

Sarebbe troppo facile esporsi con quel giudizio quando il buon Bill imbraccia un bazooka per far esplodere un tratto di tangenziale.
Oppure quando chiede la colazione con cinque minuti di ritardo e - sentendosela negare - decide di farsela servire minacciando il direttore con una mitraglietta automatica.
Troppo facile.
Il film è davvero inquietante (probabilmente il più inquietante che abbia mai visto) e merita di essere davvero dibattuto a fondo.
Uno di quei rari casi in cui è davvero complicato capire da che parte stare.
Dategli una visione, se non l'avete mai visto e ragionateci un po'.
Io - sinceramente - non riesco veramente a capire da che parte stare.

1 commento:

  1. caro vecchio paolone... il film non fa altro che tratteggiare la ribellione - sebbene in forma patologica - di una persona stritolata quotidianamente dagli ingranaggi di un sistema che visto dall'esterno effettivamente fa schifo e che suo malgrado ha dovuto subire fino al fatidico click.... chissà quante sono le persone che sognano di fare altrettanto..... OLD SQUARE

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