venerdì 22 gennaio 2010

Nuovo Ordine Mondiale (del cazzo)

La mania dell'ordine mi ha sempre disturbato.
Per questo il protagonista del mio libro è profondamento ordinato, oserei dire eccessivamente e violentemente ordinato.
Non capisco che cosa ci sia di sacro nel mettere "le cose al loro posto", come molti declamano in maniera aulica convinti della assoluta necessità di questo comportamento.

Lo capisco solo ed esclusivamente quando non trovo una cosa, ma questo è tutt'altro paio di maniche: gli "ordinati" non mettono in ordine per trovare le cose in maniera più semplice e immediata, lo fanno solo per sentirsi a posto con la coscienza, per sentirsi adeguati, in pace con dio.


Che poi nascondano questa loro deviazione mentale dietro "la necessità di trovare gli oggetti" è assolutamente comprensibile, non a tutti piace mettere in piazza le proprie deviazioni.


Ovviamente, da disodinato, mi sono dato un voto in questa speciale disciplina (voto 7+) accorgendomi successivamente del fatto che convivo con una persona, anch'essa disordinata, a cui darei con assoluta tranquillità e obiettività 8.
Mi ritrovo quindi spesso a sistemare una serie di oggetti (di cui nulla mi importa) solo ed esclusivamente per cercare di eliminare una strana sensazione di ansia legata al fatto che riconosco in lei un "pregio" che in me rivedo in misura meno marcata.

Così mi ritrovo a chiudere i coperchi degli shampoo, spostare saponi al loro posto, sparecchiare la postazione del PC dalla presenza di tazze di the, confezioni di biscotti aperte e cucchiaini appoggiati accanto al mouse.

E così mi scopro ordinato, pedante, frustrato e cannibale di me stesso.
Tutte "qualità" che in qualche modo rivedo nel personaggio del mio libro.
Bel problema.

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