venerdì 1 gennaio 2010

Cervello mio, che stai sulla collina...

Lo zio di mia moglie ha compiuto 100 anni.
Hanno fatto una grande festa, un pranzo di diverse portate.
C'era pure la televisione locale, tutti i parenti più stretti.
Ovvimente lo zio non è in splendide condizioni di salute e anche a livello mentale il "centino" sulle spalle si sente tutto, a quanto mi dicono.

Immagino quanto sia bello arrivare a quell'età con la testa di un trent'enne.
Ricordare tutto nei minimi particolari, dare sfoggio della propria esperienza ed elaborare soluzioni per qualsiasi tipo di problema.
100 anni sono un'enormità.
Ricordarsi della crisi del '29 e paragonarla a quella che stiamo vivendo.
Ricordarsi della prima guerra mondiale, della seconda, della guerra fredda.
Della rivoluzione d'ottobre.
Della crisi dei Caraibi, del Watergate.
Di Mussolini e della nascita della Repubblica.
Del boom economico, delle prime automobili.
Tutto in prima persona, da adulto con la testa bella viva.
Invecchiare non mi fa paura per nulla, anzi.
Il problema è non accorgersi che la mente fa i capricci, che i ricordi scompaiono
Che la memoria si appanna.
Questo si che mi angoscia, mica i 100 anni.

2 commenti:

  1. Anch'io ho festeggiato i 100 anni di uno zio...

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  2. Bel traguardo vero?
    Ma non so se veramente mi piacerebbe arrivarci...
    Ho molte perplessità, anche se la vecchiaia non mi infastidisce per nulla.

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