venerdì 6 novembre 2009

Bastardi senza gloria (?)

Inutile dire che Tarantino è per me un punto di riferimento.
L'organizzazione temporale di "Pulp fiction" è quanto di meglio abbia mai visto sul grande schermo, insieme a una serie di trovate narrative a mio avviso di massimo livello.

"Bastardi senza gloria" l'ho visto ormai quasi tre settimane fa e mi è piaciuto terribilmente.
All'inizio ho goduto per "i famosi dialoghi di Tarantino", poi mi sono soffermato sulla storia, infine ho trovato piacere nel riconoscere le citazioni e per il modo in cui sono trasposte.
Quello che mi è rimasto a distanza di parecchi giorni dalla visione è però altro.
Mi ricordo stranamente dei particolari: i bicchieri di whisky sul tavolo, la montagna di pellicola infiammabile che campeggia come un'enorme bomba a orologeria, la bottiglia di latte.

E soprattutto lo strudel della malcapitata protagonista, costretta ad assaggiarlo di fronte al gerarca nazista: primo piano strettissimo sul piattino e sulla panna montata che lo accompagna.
Poi lo sfregio dell'ufficiale: il mozzicone di sigaretta piantato violentemente dentro la crème.
Poi il ambio di inquadratura.
A mio avviso la scena più violenta del film, il particolare più cruento.
La scena migliore, che ti rimane dentro per un bel po' e ti fa pensare che i particolari sono tutto e che basta un gesto oppure una parola azzeccata per cambiare volto a una situazione.

Proprio come nei libri, già... proprio come nei libri.

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