venerdì 13 novembre 2009

Relativismo? (punto interrogativo obbligatorio)

Un bel po' di anni fa ho avuto la mia prima nozione di relativismo.
Il mio professore di inglese, durante una lezione, disse: "Cosa sappiamo di noi stessi? se fossi nato in Sud Africa ai tempi dell'apartheid forse sarei stato uno di quelli convinti della necessità che i neri non debbano stare a contatto con i bianchi..."

Fu una specie di illuminazione per me... ci pensai immediatamente e, nella banalità dell'affermazione, ci trovai una verità cristallina che ribaltava completamente i punti fermi del vivere.
Credere in qualche cosa, avere dei principi e un'etica forse non è completamente merito nostro.

Anzi... forse è il risultato di un insieme di circostanze, casualità, ambiti temporali e situazioni contingenti che ci danno l'impressione che le nostre scelte di vita siano nostre, mentre in realtà si tratta solo di una morbida illusione.
Essere conservatori significa credere in qualche dogma (dio quanto mi dà fastidio questo termine) sul quale non c'è da discutere, come la certezza di essere dalla parte giusta.

Qualcuno dice che il relativismo è la piaga dei nostri tempi, l'ho sentito dire qualche tempo fa da un signore molto influente.
Bene, io credo fermamente in questa piaga perchè mi costringe a ragionare in più direzioni, valutare più ipotesi. Il dogma, il decidere che c'è un bianco e un nero nettamente contrapposti, mi puzza (oltre che di ignoranza) di fascismo e settarismo.
Il fatto che le religioni del mondo, purtroppo per loro natura, siano fondate sul dogma non agevola il confronto dettato dalla ragione e amplifica le contrapposizioni tra persone che la pensano in maniera diversa.

Se poi pensiamo che tutti noi siamo affamati di certezze beh... allora il discorso si complica maledettamente tanto da indurmi a gettare la spugna su questo discorso quanto mai strampalato...
Vaffanculo a me che mi spingo in queste discussioni impossibili...

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