giovedì 12 novembre 2009

John Dalton può fare il fotografo?

John Dalton conviveva con la stessa malattia a cui diede il nome: imparò a capirla e a descriverla.
Anch'io soffro di questa patologia ma me ne faccio un baffo.

Essere daltonico comporta disagi e inconvenienti diffusi, (anche se di leggera entità) ma a me questa cosa ha dato senza alcun dubbio più vantaggi che handicap.
Per esempio la possibilità di vedere la realtà in maniera diversa, alterata.

Fare caso ad alcuni aspetti - magari da molti ingiustamente sottovalutati - e ignorararne bellamente altri da tutti considerati come imprescindibili.... posare la propria attenzione sulle forme e sul movimento delle cose piuttosto che sull'aspetto cromatico...

In sintesi: vedere il mondo con delle "lenti" acide: decisamente stimolante, ve lo assicuro.
Se non sapessi che i prati sono verdi giurerei sulla loro vicinanza all'arancione... se tutti non mi dicessero che il cielo all'imbrunire è blu scuro potrei scommetere sul fatto che sia viola.
Divertente? può essere...
Questa cosa ha avuto degli effetti sulla mia personalità che in passato sottovalutavo ma - con gli occhi dell'esperienza - mi sono accorto da una decina di anni che questo elemento ha influito in maniera determinante sul mio essere alla ricerca dell'alternativa, dell'altro, del concetto di non comune.
Ecco perchè Roberto, il protagonista del mio libro, non fa mai caso ai colori.
Non potrebbe essere altrimenti.
Ma allora perchè fa il fotografo...? bella domanda ragazzi...

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