mercoledì 11 novembre 2009

Musica & Libri (part two)

Ho la netta sensazione che per scrivere sia purtroppo necessaria una certa predisposizione naturale.
Ovviamente si tratta di posizioni personali e probabilmente assai discutibili, ma l'utilizzo della parola scritta comporta secondo me una dimestichezza "originaria" che solo in parte è possibile acquisire con lo studio e l'applicazione.

A mio avviso se un musicista ascolta molta musica (e in maniera attenta e costruttiva) acquisirà quasi certamente una capacità compositiva che gli permetterà di "scrivere" cose proprie con una certa padronanza.
Al contrario un "divoratore di libri" potrà leggere quanto vuole, potrà cercare di rubare il mestiere ai più grandi maestri della letteratura ma non è detto che solo per questo riesca a sviluppare una personalità tale da permettergli di scrivere un libro.
Ho la sensazione che uno scrittore si riconosca già all'età di dieci anni, mentre un musicista possa sbocciare in qualsiasi momento grazie a impegno e dedizione.
Questa cosa un po' mi dà noia.
Mi sento marchiato a vita e impossibilitato a diventare scrittore.
O lo sono già (e me ne accorgerò presto), oppure rimarrò uno dei tanti coglioni che pensano che il proprio libro valga qualcosa mentre in realtà non è così.
Una sorta di resa dei conti, di biglietto per sola andata.
Ma queste battaglie sono come sale versato su una ferita.
Solo se sei in grado di resistere potrai vedere che cosa c'è in fondo al tunnel.

Nessun commento:

Posta un commento

 
Free Hit Counter